2Samuele 13

Incesto di Amnon
(Le 18:9, 11; 20:17De 22:25-27Gm 1:13-15; 4:1-2
1 Dopo queste cose avvenne che Absalom, figlio di Davide, aveva una sorella di nome Tamar, che era bella; e Amnon, figlio di Davide, se ne innamorò. 2 Amnon si appassionò a tal punto per Tamar sua sorella da diventarne malato; perché lei era vergine e pareva difficile ad Amnon di fare qualche tentativo con lei. 3 Amnon aveva un amico, di nome Ionadab, figlio di Simea, fratello di Davide; Ionadab era un uomo molto accorto. 4 Questi gli disse: «Come mai tu, figlio del re, sei ogni giorno più deperito? Non me lo vuoi dire?» Amnon gli rispose: «Sono innamorato di Tamar, sorella di mio fratello Absalom». 

5 Ionadab gli disse: «Mettiti a letto e fingiti malato. Quando tuo padre verrà a vederti digli: "Fa', ti prego, che mia sorella Tamar venga a darmi da mangiare e a preparare il cibo in mia presenza perché io lo veda e mangi quel che mi darà"». 6 Amnon dunque si mise a letto e si finse ammalato; e quando il re lo venne a vedere, Amnon gli disse: «Fa', ti prego, che mia sorella Tamar venga e prepari un paio di frittelle in mia presenza; così mangerò quel che mi darà».
7 Allora Davide mandò a dire a Tamar: «Va' a casa di Amnon, e preparagli qualcosa da mangiare». 8 Tamar andò a casa di Amnon, suo fratello, che era a letto; prese della farina stemperata, l'intrise, preparò delle frittelle e le fece cuocere davanti a lui. 9 Poi prese la padella, servì le frittelle e gliele mise davanti, ma egli rifiutò di mangiare e disse: «Fate uscire di qui tutta la gente». Tutti uscirono. 10 Allora Amnon disse a Tamar: «Portami il cibo in camera e lo prenderò dalle tue mani». Tamar prese le frittelle che aveva fatte e le portò in camera ad Amnon suo fratello. 11 Ma mentre gliele porgeva perché mangiasse, egli l'afferrò e le disse: «Vieni a unirti a me, sorella mia». 12 Lei gli rispose: «No, fratello mio, non farmi violenza; questo non si fa in Israele; non commettere una tale infamia! 13 Io dove potrei andare piena di vergogna? E quanto a te, tu saresti considerato un infame in Israele. Te ne prego, parlane piuttosto al re, egli non ti rifiuterà il permesso di sposarmi». 14 Ma egli non volle darle ascolto e, essendo più forte di lei, la violentò e si unì a lei. 15 Poi Amnon ebbe verso di lei un odio fortissimo; a tal punto che l'odio per lei fu maggiore dell'amore di cui l'aveva amata prima. Le disse: «Àlzati, vattene!» 16 Lei gli rispose: «Non mi fare, cacciandomi, un torto maggiore di quello che mi hai già fatto». Ma egli non volle darle ascolto. 17 Anzi, chiamato il servo che lo assisteva, gli disse: «Caccia via da me costei e chiudile dietro la porta!» 18 Lei portava una tunica con le maniche, perché le figlie del re portavano simili vesti finché erano vergini. Il servo di Amnon dunque la mise fuori e le chiuse la porta dietro. 19 E Tamar si sparse della cenere sulla testa, si stracciò di dosso la tunica con le maniche e mettendosi la mano sul capo, se ne andò gridando.
20 Absalom, suo fratello, le disse: «Forse che Amnon, tuo fratello, è stato con te? Per ora taci, sorella mia; egli è tuo fratello; non tormentarti per questo». Tamar, desolata, rimase in casa di Absalom, suo fratello. 21 Il re Davide udì tutte queste cose e si adirò molto. 22 Absalom non disse una parola ad Amnon né in bene né in male; perché odiava Amnon per la violenza che aveva fatta a Tamar, sua sorella.

Absalom fa uccidere Amnon; la sua fuga
Ge 34:7, ecc.; Pr 18:19Ro 12:192S 12:10
23 Due anni dopo, Absalom faceva tosare le sue pecore a Baal-Asor presso Efraim, e invitò tutti i figli del re. 24 Absalom andò a trovare il re e gli disse: «Ecco, il tuo servo ha i tosatori; ti prego, venga anche il re con i suoi servitori a casa del tuo servo!» 25 Ma il re disse ad Absalom: «No, figlio mio, non andiamo tutti, affinché non ti siamo di peso». Sebbene Absalom insistesse, il re non volle andare; ma gli diede la sua benedizione. 26 Absalom disse: «Se non vuoi venire, ti prego, permetti ad Amnon, mio fratello, di venire con noi». Il re gli rispose: «Perché dovrebbe andare con te?» 27 Ma Absalom tanto insisté, che Davide lasciò andare con lui Amnon e tutti i figli del re.
28 Allora Absalom diede quest'ordine ai suoi servi: «Badate, quando Amnon avrà il cuore riscaldato dal vino e io vi dirò: "Colpite Amnon!" uccidetelo, e non abbiate paura; non sono io che ve lo comando? Fatevi coraggio e comportatevi da forti!» 29 I servi di Absalom fecero ad Amnon come Absalom aveva comandato. Allora tutti i figli del re si alzarono, montarono ciascuno sul suo mulo e fuggirono.
30 Mentre essi erano ancora per via, giunse a Davide la notizia che Absalom aveva ucciso tutti i figli del re e che neppure uno di loro era scampato. 31 Allora il re si alzò, si strappò le vesti e si gettò per terra e tutti i suoi servi gli stavano accanto, con le vesti stracciate. 32 Ma Ionadab, figlio di Simea, fratello di Davide, prese a dire: «Non dica il mio signore che tutti i giovani, figli del re, sono stati uccisi; solo Amnon è morto; per Absalom era cosa decisa fin dal giorno che Amnon gli violentò sua sorella Tamar. 33 Quindi non si affligga il re, mio signore, come se tutti i figli del re fossero morti; solo Amnon è morto. E Absalom è fuggito».
34 Il giovane che stava di sentinella alzò gli occhi, guardò e vide che una gran folla di gente veniva per la via di ponente, dal lato del monte. 35 Ionadab disse al re: «Ecco i figli del re che arrivano! Le cose stanno come il tuo servo ha detto». 36 Appena finì di parlare, ecco giungere i figli del re, i quali alzarono la voce e piansero; anche il re e tutti i suoi servitori versarono abbondanti lacrime. 37 Absalom fuggì e andò da Talmai, figlio di Ammiur, re di Ghesur. Davide faceva cordoglio per suo figlio ogni giorno.
38 Absalom rimase tre anni a Ghesur, dove era andato dopo essersi dato alla fuga. 39 Poi l'ira del re Davide contro Absalom si calmò, perché Davide si era consolato della morte di Amnon.

2Samuele 14

Intrigo di Ioab e ritorno di Absalom
2S 13:23-39 (2S 12:1-71R 20:38-42Ez 18:23
1 Ioab, figlio di Seruia, accortosi che il cuore del re si placava verso Absalom, 2 fece venire da Tecoa una donna saggia alla quale disse: «Fingi di essere in lutto: mettiti una veste da lutto, non ti ungere con olio e sii come una donna che pianga da molto tempo un morto; 3 poi entra dove sta il re e parlagli così e così». Ioab le suggerì le parole da dire.
4 La donna di Tecoa andò dunque a parlare al re, si gettò con la faccia a terra, si prostrò e disse: «O re, aiutami!» 5 Il re le disse: «Che hai?» Lei rispose: «Purtroppo io sono una vedova. Mio marito è morto. 6 La tua serva aveva due figli, i quali litigarono in campagna e vennero alle mani; siccome non c'era nessuno che li separasse, uno colpì l'altro, e l'uccise. 7 Ora tutta la famiglia è insorta contro la tua serva, dicendo: "Consegnaci l'omicida, affinché lo facciamo morire per vendicare il fratello che egli ha ucciso; così toglieremo di mezzo anche l'erede". In questo modo spegneranno il tizzone che mi è rimasto e non lasceranno a mio marito né nome né discendenza sulla terra».
8 Il re disse alla donna: «Va' a casa tua; io darò degli ordini a tuo riguardo».
9 La donna di Tecoa disse al re: «O re, mio signore, la colpa cada su di me e sulla casa di mio padre, ma il re e il suo trono non ne siano responsabili». 10 Replicò il re: «Se qualcuno parla contro di te, conducilo da me, e vedrai che non ti toccherà più». 11 Allora lei disse: «Ti prego, invochi il re come testimone il SIGNORE, il tuo Dio, perché il vendicatore del sangue non aumenti la rovina e non mi uccidano il figlio». Egli rispose: «Com'è vero che il SIGNORE vive, non cadrà a terra un capello di tuo figlio».
12 Allora la donna disse: «Ti prego, lascia che la tua serva dica ancora una parola al re, mio signore!» Egli rispose: «Parla».
13 La donna riprese: «Perché pensi così contro il popolo di Dio? Dalla parola che il re ha ora pronunciata risulta che egli è in un certo modo colpevole, in quanto non richiama colui che ha messo al bando. 14 Noi dobbiamo morire e siamo come acqua versata in terra che non si può più raccogliere; ma Dio non toglie la vita, anzi desidera che il fuggitivo non rimanga bandito lontano da lui. 15 Ora, se io sono venuta a parlare così al re mio signore, è perché il popolo mi ha fatto paura e la tua serva ha detto: "Voglio parlare al re; forse il re farà quello che gli dirà la sua serva; 16 il re ascolterà la sua serva e la libererà dalle mani di quelli che vogliono sterminare me e mio figlio dall'eredità di Dio". 17 La tua serva diceva: "Possa la parola del re, mio signore, darmi tranquillità!" Infatti il re, mio signore, è come un angelo di Dio per discernere il bene dal male. Il SIGNORE, il tuo Dio, sia con te».
18 Il re rispose e disse alla donna: «Ti prego, non nascondermi quello che io ti domanderò». La donna disse: «Parli pure il re, mio signore». 19 Il re le chiese: «Non c'è dietro a tutto questo la mano di Ioab?» La donna rispose: «Com'è vero che tu vivi, o re mio signore, la cosa sta né più né meno come ha detto il re mio signore. Infatti, il tuo servo Ioab è colui che mi ha dato questi ordini ed è lui che ha suggerito tutte queste parole alla tua serva. 20 Il tuo servo Ioab ha fatto così per dare un altro aspetto alla vicenda di Absalom; ma il mio signore è saggio come un angelo di Dio e conosce tutto quello che avviene sulla terra».

2S 13:37-39
21 Allora il re disse a Ioab: «Voglio fare quello che hai chiesto; va' dunque e fa' tornare il giovane Absalom». 22 Ioab si gettò con la faccia a terra, si prostrò, benedisse il re e disse: «Oggi il tuo servo riconosce che ha trovato grazia agli occhi tuoi, o re, mio signore; poiché il re ha fatto quello che il suo servo gli ha chiesto». 23 Ioab dunque partì, andò a Ghesur e condusse Absalom a Gerusalemme. 24 Il re disse: «Si ritiri in casa sua e non veda la mia faccia!» Così Absalom si ritirò in casa sua e non vide la faccia del re.
25 In tutto Israele non c'era uomo che fosse celebrato per la sua bellezza quanto Absalom; dalla pianta del piede fino alla sommità del capo non c'era in lui nessun difetto. 26 Quando si faceva tagliare i capelli (e se li faceva tagliare ogni anno perché la capigliatura gli pesava troppo) il peso dei suoi capelli era di duecento sicli a peso del re. 27 Ad Absalom nacquero tre figli e una figlia di nome Tamar, che era donna di bell'aspetto.
28 Absalom abitò a Gerusalemme due anni senza vedere la faccia del re. 29 Poi Absalom fece chiamare Ioab per mandarlo dal re; ma egli non volle venire da lui; lo mandò a chiamare una seconda volta, ma Ioab non volle venire. 30 Allora Absalom disse ai suoi servi: «Guardate! Il campo di Ioab è vicino al mio e c'è dell'orzo; andate a dargli fuoco!» I servi di Absalom incendiarono il campo. 31 Allora Ioab si alzò, andò a casa di Absalom e gli disse: «Perché i tuoi servi hanno incendiato il mio campo?» 32 Absalom rispose a Ioab: «Io ti avevo mandato a dire: "Vieni qua, perché possa mandarti dal re a dirgli: 'Perché sono tornato da Ghesur? Sarebbe meglio per me se io fossi ancora là!'". Dunque fa' in modo che io veda la faccia del re! Se sono colpevole, mi faccia pure morire!» 33 Ioab allora andò dal re e gli fece l'ambasciata. Il re fece chiamare Absalom, il quale venne a lui e si prostrò con la faccia a terra in sua presenza; e il re baciò Absalom.

Atti 28

Paolo nell'isola di Malta
Eb 13:2 (Lu 10:19At 14:11-122Co 6:4-10 (cfr. Mr 16:18)
1 Dopo essere scampati, riconoscemmo che l'isola si chiamava Malta.
2 Gli indigeni usarono verso di noi bontà non comune; infatti, ci accolsero tutti intorno a un gran fuoco acceso a motivo della pioggia che cadeva e del freddo. 3 Mentre Paolo raccoglieva un fascio di rami secchi e li poneva sul fuoco, ne uscì fuori una vipera, risvegliata dal calore, e gli si attaccò alla mano. 4 Quando gli indigeni videro la bestia che gli pendeva dalla mano, dissero tra di loro: «Certamente, quest'uomo è un omicida perché, pur essendo scampato dal mare, la Giustizia non lo lascia vivere». 5 Ma Paolo, scossa la bestia nel fuoco, non ne patì alcun male. 6 Or essi si aspettavano di vederlo gonfiare o cadere morto sul colpo; ma dopo aver lungamente aspettato, vedendo che non gli avveniva nessun male, cambiarono parere, e cominciarono a dire che egli era un dio.

Mt 8:14-16; 10:8-13
7 Nei dintorni di quel luogo vi erano dei poderi dell'uomo principale dell'isola, chiamato Publio, il quale ci accolse amichevolmente e ci ospitò per tre giorni. 8 Il padre di Publio era a letto colpito da febbre e da dissenteria. Paolo andò a trovarlo; e, dopo aver pregato, gli impose le mani e lo guarì. 9 Avvenuto questo, anche gli altri che avevano delle infermità nell'isola vennero, e furono guariti; 10 questi ci fecero grandi onori; e, quando salpammo, ci rifornirono di tutto il necessario.

Paolo a Roma
3Gv 5-8 (Ro 1:9-15; 15:29At 23:11)
11 Tre mesi dopo, ci imbarcammo su una nave alessandrina, recante l'insegna di Castore e Polluce, la quale aveva svernato nell'isola. 12 Approdati a Siracusa, vi restammo tre giorni. 13 Di là, costeggiando, arrivammo a Reggio. Il giorno seguente si levò un vento di scirocco, e in due giorni giungemmo a Pozzuoli. 14 Qui trovammo dei fratelli, e fummo pregati di rimanere presso di loro sette giorni. E dunque giungemmo a Roma. 15 Or i fratelli, avute nostre notizie, di là ci vennero incontro sino al Foro Appio e alle Tre Taverne; e Paolo, quando li vide, ringraziò Dio e si fece coraggio.
16 E quando entrammo a Roma, a Paolo fu concesso di abitare per suo conto con un soldato di guardia.

(Ro 10:1-3; 11:1-11)(Is 6:9-12; 49:5-6At 13:11
17 Tre giorni dopo, Paolo convocò i notabili fra i Giudei; e, quando furono riuniti, disse loro: «Fratelli, senza aver fatto nulla contro il popolo né contro i riti dei padri, fui arrestato a Gerusalemme, e di là consegnato in mano dei Romani. 18 Dopo avermi interrogato, essi volevano rilasciarmi perché non c'era in me nessuna colpa meritevole di morte. 19 Ma i Giudei si opponevano, e fui costretto ad appellarmi a Cesare, senza però aver nessuna accusa da portare contro la mia nazione. 20 Per questo motivo dunque vi ho chiamati per vedervi e parlarvi; perché è a motivo della speranza d'Israele che sono stretto da questa catena».
21 Ma essi gli dissero: «Noi non abbiamo ricevuto lettere dalla Giudea sul tuo conto, né è venuto qui alcuno dei fratelli a riferire o a dir male di te. 22 Ma desideriamo sentire da te quel che tu pensi; perché, quanto a questa setta, ci è noto che dappertutto essa incontra opposizione».
23 E, avendogli fissato un giorno, vennero a lui nel suo alloggio in gran numero; ed egli dalla mattina alla sera annunciava loro il regno di Dio rendendo testimonianza e cercando di persuaderli per mezzo della legge di Mosè e per mezzo dei profeti, riguardo a Gesù. 24 Alcuni furono persuasi da ciò che egli diceva; altri invece non credettero. 25 Essendo in discordia tra di loro, se ne andarono, mentre Paolo pronunciava quest'unica sentenza: «Ben parlò lo Spirito Santo quando per mezzo del profeta Isaia disse ai vostri padri:
26 "Va' da questo popolo e di':
'Voi udrete con i vostri orecchi e non comprenderete;
guarderete con i vostri occhi, e non vedrete;
27 perché il cuore di questo popolo si è fatto insensibile,
sono divenuti duri d'orecchi, e hanno chiuso gli occhi,
affinché non vedano con gli occhi e non odano con gli orecchi,
non comprendano con il cuore,
non si convertano, e io non li guarisca
'".

28 Sappiate dunque che questa salvezza di Dio è rivolta alle nazioni; ed esse presteranno ascolto».
29 [Quand'ebbe detto questo, i Giudei se ne andarono discutendo vivamente fra di loro.]

Ef 6:19-20Fl 1:12-14Cl 1:24-29; 4:3-4
30 E Paolo rimase due anni interi in una casa da lui presa in affitto, e riceveva tutti quelli che venivano a trovarlo, 31 proclamando il regno di Dio e insegnando le cose relative al Signore Gesù Cristo, con tutta franchezza e senza impedimento.