Giobbe 24-27

Giobbe descrive la via degli empi
(Ec 4:1; 8:11-14)(Gr 12:1-3Sl 37; 73)
24:1 «Perché non sono dall'Onnipotente fissati dei tempi in cui renda la giustizia?
Perché quelli che lo conoscono non vedono quei giorni?
2 Gli empi spostano i confini,
rapiscono greggi e le conducono al pascolo;
3 portano via l'asino dell'orfano,
prendono in pegno il bue della vedova;
4 mandano via dalla strada i bisognosi,
i poveri del paese si nascondono tutti insieme.
5 Eccoli, che come onagri del deserto
escono al loro lavoro in cerca di cibo;


solo il deserto dà pane ai loro figli.
6 Raccolgono nei campi la loro pastura,
racimolano nella vigna dell'empio;
7 passano la notte nudi, senza vestito,
senza una coperta che li ripari dal freddo.
8 Bagnati dagli acquazzoni di montagna,
per mancanza di rifugi, si stringono alle rocce.
9 Ce n'è di quelli che strappano dalla mammella l'orfano,
che prendono pegni dai poveri!
10 E questi se ne vanno, nudi,
senza vestiti;
hanno fame, e portano i covoni.
11 Fanno l'olio nel recinto dell'empio;
calcano l'uva nel tino e patiscono la sete.
12 Sale dalle città il gemito dei moribondi;
i feriti implorano aiuto,
e Dio non si cura di queste infamie!
13 Ce ne sono di quelli che si ribellano alla luce,
non ne conoscono le vie,
non ne battono i sentieri.
14 L'assassino si alza sul far del giorno;
ammazza il misero e il povero;
e la notte fa il ladro.
15 L'occhio dell'adultero spia il crepuscolo,
dicendo: "Nessuno mi vedrà!"
e si copre con un fazzoletto il volto.
16 I ladri, di notte, sfondano le case;
di giorno, si tengono rinchiusi;
non conoscono la luce.
17 Il mattino è per essi come ombra di morte;
appena lo scorgono provano i terrori del buio.
18 Voi dite: "L'empio è un fuscello sulla faccia delle acque;
la sua parte sulla terra è maledetta;
non prenderà più la via delle vigne".
19 Come la siccità e il calore assorbono le acque della neve,
così il soggiorno dei morti inghiotte chi ha peccato.
20 Il grembo che lo portò,
lo dimentica;
i vermi ne fanno il loro pasto delizioso,
nessuno più lo ricorda.
L'iniquo sarà troncato come un albero:
21 egli che divorava la sterile,
priva di figli,
e non faceva del bene alla vedova!
22 Invece, Dio con la sua forza prolunga i giorni dei prepotenti,
i quali risorgono, quand'ormai disperavano della vita.
23 Dà loro sicurezza, fiducia,
e i suoi occhi vegliano sul loro cammino.
24 Salgono in alto, poi scompaiono a un tratto;
cadono, sono mietuti come gli altri mortali;
sono falciati come le spighe del grano maturo.
25 Se così non è, chi mi smentirà,
chi annienterà il mio dire?»

Per Bildad nessuno è giusto davanti a Dio
Gb 4:17-21; 15:14-16
25:1 Allora Bildad di Suac rispose e disse:
2 «A Dio appartiene il dominio e il terrore:
egli fa regnare la pace nei suoi luoghi altissimi.
3 Le sue legioni si possono forse contare?
Su chi non si leva la sua luce?
4 Come può dunque l'uomo essere giusto davanti a Dio?
Come può essere puro il nato di donna?
5 Ecco, la luna stessa manca di chiarore,
e le stelle non sono pure agli occhi di lui;
6 quanto meno l'uomo, che è un verme,
il figlio d'uomo che è un vermiciattolo!»

Giobbe loda la potenza di Dio
Gb 9:4-10; 11:7-9Sl 104:1-9Is 40:12-28
26:1 Allora Giobbe rispose e disse:
2 «Come hai ben aiutato il debole!
Come hai sorretto il braccio senza forza!
3 Come hai ben consigliato chi è privo di saggezza!
E che abbondanza di sapere tu gli hai comunicato!
4 Ma, a chi ti credi di aver parlato?
E di chi è lo spirito che parla per mezzo tuo?
5 Davanti a Dio tremano le ombre
disotto alle acque e ai loro abitanti.
6 Davanti a lui il soggiorno dei morti è nudo,
l'abisso è senza velo.
7 Egli distende il settentrione sul vuoto,
sospende la terra sul nulla.
8 Rinchiude le acque nelle sue nubi,
e le nubi non scoppiano per il peso.
9 Nasconde l'aspetto del suo trono,
vi distende sopra le sue nuvole.
10 Ha tracciato un cerchio sulla superficie delle acque
là dove la luce confina con le tenebre.
11 Le colonne del cielo sono scosse,
tremano alla sua minaccia.
12 Con la sua forza egli solleva il mare,
con la sua intelligenza ne abbatte l'orgoglio.
13 Al suo soffio il cielo torna sereno,
la sua mano trafigge il serpente agile.
14 Ecco, questi non sono che gli estremi lembi della sua azione.
Non ce ne giunge all'orecchio che un breve sussurro.
Ma il tuono delle sue potenti opere chi può comprenderlo?»

Ultima risposta di Giobbe: egli sostiene la sua innocenza
Gb 34:5, ecc.; Sl 26; 109
27:1 Giobbe riprese il suo discorso e disse:
2 «Come vive Dio che mi nega giustizia,
come vive l'Onnipotente che mi amareggia la vita,
3 finché avrò fiato
e il soffio di Dio sarà nelle mie narici,
4 le mie labbra, no, non diranno nulla d'ingiusto,
la mia lingua non proferirà falsità.
5 Lungi da me l'idea di darvi ragione!
Fino all'ultimo respiro non mi lascerò togliere la mia integrità.
6 Ho preso a difendere la mia giustizia e non cederò;
il cuore non mi rimprovera uno solo dei miei giorni.
7 Sia trattato da malvagio il mio nemico,
da perverso chi si erge contro di me!
8 Quale speranza rimane mai all'empio
quando Dio gli toglie,
gli rapisce la vita?
9 Dio presterà orecchio al grido di lui,
quando gli piomberà addosso l'angoscia?
10 Potrà egli trovare piacere nell'Onnipotente?
Invocare Dio in ogni tempo?

(Gb 21:13-21; 20:4, ecc.) Is 3:11
11 Io vi mostrerò il modo di agire di Dio,
non vi nasconderò i disegni dell'Onnipotente.
12 Ma queste cose voi tutti le avete osservate,
perché dunque vi perdete in vani discorsi?
13 Ecco la parte che Dio riserva all'empio,
l'eredità che l'uomo violento riceve dall'Onnipotente.
14 Se ha figli in gran numero sono per la spada;
la sua discendenza non avrà pane da sfamarsi.
15 I superstiti sono sepolti dalla morte,
e le vedove loro non li piangono.
16 Se accumula l'argento come polvere,
se ammucchia vestiti come fango,
17 li ammucchia, sì, ma se ne vestirà il giusto;
e l'argento l'avrà come sua parte l'innocente.
18 La casa che si costruisce è come quella del tarlo,
come il capanno che fa il guardiano della vigna.
19 Va a letto ricco, ma per l'ultima volta;
apre gli occhi e non è più.
20 Terrori lo sorprendono come acque;
nel cuore della notte lo rapisce un uragano.
21 Il vento d'oriente lo porta via,
ed egli se ne va;
lo spazza in un turbine dal luogo suo.
22 Dio gli scaglia addosso le sue frecce, senza pietà,
per quanto egli tenti di scampare ai suoi colpi.
23 La gente batte le mani quando cade,
fischia dietro a lui quando lascia il luogo dove stava.

 

 

Apocalisse 17

La caduta di Babilonia, la grande
(Ap 16:19; 18)(Ap 13; 9:11-21)
1 Poi uno dei sette angeli che avevano le sette coppe venne a dirmi: «Vieni, ti farò vedere il giudizio che spetta alla grande prostituta che siede su molte acque. 2 I re della terra hanno fornicato con lei e gli abitanti della terra si sono ubriacati con il vino della sua prostituzione».
3 Egli mi trasportò in spirito nel deserto; e vidi una donna seduta sopra una bestia di colore scarlatto, piena di nomi di bestemmia, e che aveva sette teste e dieci corna. 4 La donna era vestita di porpora e di scarlatto, adorna d'oro, di pietre preziose e di perle. In mano aveva un calice d'oro pieno di abominazioni e delle immondezze della sua prostituzione. 5 Sulla fronte aveva scritto un nome, un mistero: BABILONIA LA GRANDE, LA MADRE DELLE PROSTITUTE E DELLE ABOMINAZIONI DELLA TERRA. 6 E vidi che quella donna era ubriaca del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù. Quando la vidi, mi meravigliai di grande meraviglia.
7 L'angelo mi disse: «Perché ti meravigli? Io ti dirò il mistero della donna e della bestia con le sette teste e le dieci corna che la porta.
8 La bestia che hai vista era, e non è; essa deve salire dall'abisso e andare in perdizione. Gli abitanti della terra, i cui nomi non sono stati scritti nel libro della vita fin dalla creazione del mondo, si meraviglieranno vedendo la bestia perché era, e non è, e verrà di nuovo. 9 Qui occorre una mente che abbia intelligenza. Le sette teste sono sette monti sui quali la donna siede. Sono anche sette re: 10 cinque sono caduti, uno è, l'altro non è ancora venuto; e quando sarà venuto, dovrà durare poco. 11 E la bestia che era, e non è, è anch'essa un ottavo re, viene dai sette, e se ne va in perdizione. 12 Le dieci corna che hai viste sono dieci re, che non hanno ancora ricevuto regno; ma riceveranno potere regale, per un'ora, insieme alla bestia. 13 Essi hanno uno stesso pensiero e daranno la loro potenza e la loro autorità alla bestia. 14 Combatteranno contro l'Agnello e l'Agnello li vincerà, perché egli è il Signore dei signori e il Re dei re; e vinceranno anche quelli che sono con lui, i chiamati, gli eletti e i fedeli». 15 Poi mi disse: «Le acque che hai viste e sulle quali siede la prostituta, sono popoli, moltitudini, nazioni e lingue. 16 Le dieci corna che hai viste e la bestia odieranno la prostituta, la spoglieranno e la lasceranno nuda, ne mangeranno le carni e la consumeranno con il fuoco. 17 Infatti Dio ha messo nei loro cuori di eseguire il suo disegno che è di dare, di comune accordo, il loro regno alla bestia fino a che le parole di Dio siano adempiute. 18 La donna che hai vista è la grande città che domina sui re della terra».